Emily Dickinson – Wystan Hugh Auden

Ogni vita converge a qualche centro,
dichiarato o taciuto;
esiste in ogni cuore umano
una mèta

ch’esso forse osa appena riconoscere,
troppo bella
per rischiare l’audacia
di credervi.

Cautamente adorata, come un fragile cielo;
raggiungerla
sarebbe impresa disperata come
toccar la veste dell’arcobaleno.

Ma più sicura quanto più distante
per chi persevera;
e come alto alla lenta pazienza
dei santi è il cielo!

Non l’otterrà forse la breve prova
della vita, ma poi
l’eternità rende ancora possibile
l’ardente slancio.

c.1863

Emily Dickinson

Siamo tenuti in vita da poteri che fingiamo di capire:

essi governano i nostri amori, essi al fine dirigono

la pallottola nemica, la malattia e anche la nostra mano.

Il loro domani pende sulla terra dei vivi

E su quanto auguriamo ai nostri amici: ma esistere

È credere di sapere per chi piangiamo, e chi sia afflitto.»[1]

Wystan Hugh Auden

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