Museo Nazionale del Bargello – Palazzo Strozzi


Museo Nazionale del Bargello – Palazzo Strozzi

Mostre – Palazzo Strozzi

Palazzo Strozzi presenta Tracey Emin. Sex and Solitude, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata a una delle più famose e influenti artiste nel panorama contemporaneo.

Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione permette di immergersi nella poliedrica attività di un’artista che spazia tra pittura, disegno, video, fotografia e scultura, sperimentando tecniche e materiali come il ricamo, il bronzo e il neon. Il titolo fa riferimento a due parole chiave, sesso e solitudine, che permeano le oltre 60 opere di un percorso che attraversa diversi momenti della carriera di Tracey Emin, dagli anni Novanta a oggi, in un intenso viaggio sui temi del corpo e del desiderio, dell’amore e del sacrificio. Molte delle opere sono presentate in Italia per la prima volta, assieme a nuove produzioni, in diversi media, realizzate in occasione dell’esposizione.

Celebre per un approccio diretto e crudo nella sua arte, Tracey Emin dà vita a opere in cui momenti intimi e privati si trasformano in metafore esistenziali che riflettono sulla sessualità o la malattia, sulla solitudine o l’amore. Attraverso una ricerca onesta e fortemente autobiografica, Emin traduce esperienze personali in opere intense e potenti, in cui il linguaggio diretto ed esplicito delle sue celebri frasi al neon si unisce alla forte materialità dei suoi dipinti e delle sue sculture.


STORIA _ Definizioni, parole, attenzione, conoscenza


Definizioni


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  • “La porta che non chiede” con ChatGPT
    “La porta che non chiede” Quello che sotto nasconde un campanello elaborato da me in chiave simbolica, con gli elementi delle piume e del nido a me da sempre congeniali…. Che meraviglia 🌿🪶 Hai trasformato… Altro
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  •  #2agosto #commemorazioni #carmelobene #37anni
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    Presentazione del libro di Giancarlo Gaeta, Leggere Simone Weil (Quodlibet, 2018). Intervengono con l’autore Guglielmo Forni Rosa, Maria Concetta Sala e Matteo Marchesini. Guida la conversazione Bruna Gambarelli. Curatore di gran parte delle edizioni italiane degli scritti di Simone Weil a cominciare dall’edizione integrale… Altro

Cuori Pensanti – Le Filosofe Guerriere


Cuori pensanti – Le Filosofe Guerriere

#filosofe #donne #pensatrici

Cuori pensanti, il nuovo pamphlet della filosofa, che ha insegnato Filosofia Morale all’Università Statale di Milano, pubblicato dalla milanese Chiarelettere, parla di Hannah Arendt, Simone Weil, Etty Hillesum, Edith Stein e Maria Zambrano, protagoniste di quel Novecento fecondo dal punto di vista culturale, ma caratterizzato dall’orrore della Storia. Stein e Hillesum sono morte ad Auschwitz. La prima aveva cinquant’anni, e da filosofa era diventata una monaca Carmelitana, la seconda ventinove, e il suo desiderio più grande era fare la scrittrice.

Articolo

Podcast di “Uomini e Profeti”

Maestre che insegnano a Pensare

“Il pensiero inizia quando un’esperienza di verità colpisce nel segno”

(da una lettera di Hannah Arendt a Mary McCarthy, Arendt-M. McCarthy, Tra amiche. Corrispondenza 1949-1975, Sellerio, Palermo 1990)

Laura Boella

A cosa “serve” la filosofia nel contesto attuale?

«È una finestra che si spalanca e dalla quale si guarda fuori, si immagina, si riaprono i giochi con sè stessi e con la realtà. Non la tratto come una disciplina, ma come la capacità di pensare, che appartiene a tutti, non solo ai filosofi. Se per filosofia intendiamo la capacità di pensare di cui tutti siamo dotati, allora possiamo pensare alle parole che usiamo, spingere lo sguardo oltre i numeri dei bollettini, ampliare la mente e il cuore. I filosofi dovrebbero fare questo: allargare mente e cuore».

Etty Hillesum, brani, antologie


“Essere donna, essere artista, essere mito” Bologna


“Essere donna, essere artista, essere mito”

Le relazioni di genere nella musica, nell’arte e nella letteratura tra Ottocento e primo Novecento.

Dal 7 marzo al 24 maggio 2019 il Museo civico del Risorgimento di Bologna cura un ciclo di incrontri dal titolo “Essere donna, essere artista, essere mito”. Le relazioni di genere nella musica, nell’arte e nella letteratura tra Ottocento e primo Novecento.

Si parte il 7 marzo con La musica al femminile: Clara Schumann nata Wieck, segue il 29 marzo con Donne e miti letterari nei dipinti dell’Ottocento. Dal romanticismo alla vita moderna; il 4 aprile è la volta di Intelletto e sentimento: Camille Claudel, scultrice di fine secolo;mentre l’11 dello stesso mese si parlerà de La musica al femminile: Fanny Hensel nata Mendelssohn; tema del 19 aprile è Note d’amore. Musica e corteggiamento nell’Ottocento. Gli incontri si chiudono il 24 maggio con Le donne e l’atelier dell’artista nell’Ottocento. Da modella a intenditrice. Gli appuntamenti si svolgono al Museo del Risorgimento, al Museo e Biblioteca Internazionale della Musica ed al Collegio Artistico Venturoli; con interventi di Ilaria Chia, Ornella Chillè, Jadranka Bentini e Maria Chiara Mazzi.

Guarda “Un secolo di voto alle donne in Gran Bretagna”


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Suffragette, Cineteca di Bologna

https://youtu.be/SKbK-I9tams

#VOTES FOR #WOMAN

Anne Sexton – LA ZAVORRA DELL’ETERNO – HER KIND


Organizzato da Libreria delle Donne di Bologna

Primo appuntamento della rassegna di poesia Her Kind

Bianca Tarozzi e Vita Fortunati ne parleranno con Cristina Gamberi
Letture di Valentina Pinza

Anne Sexton
LA ZAVORRA DELL’ETERNO
Crocetti editore, 2016

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Traduzione di Cristina Gamberi

Anne Sexton occupa un posto di rilievo nella letteratura americana come una delle voci poetiche più significative del Novecento (1928-74). Considerata una delle esponenti della confessional poetry, insieme a Robert Lowell e Sylvia Plath, Anne Sexton si impone immediatamente per la sua voce personale che con immediatezza, sofferenza e crudezza narra di vicende private. Il suo è un mondo poetico carico di pathos, di dolorosa incertezza, attraversato dall’ossessione per la morte e segnato dal deragliamento psicologico. La sua è una scrittura drammatica, dolente, alle volte venata dal black humor, altre volte intrisa di compiaciuta autocelebrazione. Ma la poesia di Sexton è anche il ritratto di un nuovo modo di essere donna, di una nuova soggettività femminile in un momento di passaggio tra vecchi e nuovi modelli nell’America dei primi anni ’60, imprigionata tra aspettative sociali irraggiungibili e desideri di libertà fino ad allora difficilmente confessabili.

Cristina Gamberi lavora presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna. Svolge le sue ricerche nell’ambito della scrittura femminile in lingua inglese, dell’educazione alle differenze e della violenza contro le donne.

Bianca Tarozzi è nata a Bologna e risiede a Venezia. Poetessa, saggista e traduttrice dall’inglese. Ha insegnato Letteratura anglo-americana presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Verona. ‘Una luce sottile’ è il suo ultimo romanzo (Iacobelli, 2015).

Vita Fortunati è Professoressa Ordinaria di Letteratura Inglese presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Bologna dove si è occupata di letteratura utopica, letterature comparate, critica femminista, neostoricismo e comparatismo fra le arti ed è stata coordinatrice del Master Erasmus Mundus – GEMMA – sugli Studi di Genere e delle Donne.

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Autrice

vedi link:

SUGGESTIONI DALL’INCONTRO:

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