Contro la pseudoscienza – Accademia delle Scienze di Bologna


Contro la pseudoscienza – Accademia delle Scienze di Bologna

Eventi

Ciclo di 8 appuntamenti (coordinati da Luigi Bolondi) diversi nei contenuti, rivolti alla cittadinanza e in particolare ai docenti delle Scuole medie superiori, volti ad analizzare alcuni aspetti delle cause alla base della diffusione di informazioni pseudoscientifiche e della diffusa diffidenza nella scienza da parte di vasti strati della popolazione. 

Varie analisi dell’INVALSI hanno dimostrato le gravi carenze di conoscenze di metodologia scientifica che affliggono gran parte degli studenti che escono dalla Scuola Media Superiore e si accingono ad intraprendere gli studi universitari. Carenze che condizioneranno sempre il loro modo di ragionare e di affrontare le sfide e le scelte della vita, alimentando il problema crescente della diffusione della “pseudoscienza”. 

Negli 8 incontri previsti saranno analizzati alcuni aspetti delle carenze di conoscenza del metodo scientifico nella popolazione scolastica, e più in generale in tutti i cittadini, con l’obiettivo di suscitare una riflessione su quali siano le modalità per affrontare concretamente il problema nella Scuola media superiore. 

Link

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

20 aprile 2023 | 17:00
NICOLA MAGRINI – AUSL ROMAGNA
I farmaci innovativi tra scienza e politica ed etica

8 maggio 2023 | 17:00
SALVATORE MARIA AGLIOTI – UNIROMA
I bias cognitivi che producono pseudoscienza

12 maggio 2023 | 17:00
ANGELA MONTANARI – UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
MARCO ANTONIO BAZZOCCHI – UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Parole che descrivono i numeri; numeri che raccontano le parole – Parte I

23 maggio 2023 | 17:00
DANIELA COCCHI – UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
ARJUNA TUZI – UNIVERSITÀ DI PADOVA
Parole che descrivono i numeri; numeri che raccontano le parole – Parte II

Ingresso gratuito

Gli incontri si svolgono in modalità mista:
in presenza presso l’Accademia delle Scienze in via Zamboni 31
online tramite il link:
Aula virtuale

Parole che descrivono i numeri; numeri che raccontano le parole – Parte I

Gilberto Corbellini

Giorgio Bolondi|Roberto Ricci
Contro la pseudoscienza Stefania Mignani|Angela Montanari


Ulisse Aldrovandi – Fondazione Federico Zeri


Raffigurazione degli animali, nella pittura e nella scultura del ‘500

In occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Ulisse Aldrovandi, la Fondazione Federico Zeri, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria, propone tre incontri dedicati al tema della raffigurazione degli animali nella pittura e nella scultura del Cinquecento.
A cura di Andrea Bacchi e Marcello Calogero.
Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna, febbraio-marzo 2023.

Ritratti di Animali _ Animali Ritratti

Marco Ruffini

RITRATTI DI ANIMALI / ANIMALI RITRATTI

Pittura e scultura nel secolo di Ulisse Aldrovandi

A cura di Andrea Bacchi e Marcello Calogero

In occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Ulisse Aldrovandi, la Fondazione Federico Zeri, in collaborazione con Biblioteca Universitaria, propone tre incontri dedicati al tema della raffigurazione degli animali nella pittura e nella scultura del Cinquecento. 

La rassegna è inserita nelle celebrazioni Aldrovandi 500 promosse da SMA – Sistema Museale di Ateneo

Nel 1598 un lontano corrispondente chiese a Ulisse Aldrovandi di identificare un animale misterioso di cui era sopravvissuta solo la coda: il professore rispose che l’unica soluzione era «far disegnare o dipingere cotesta coda nel modo che si ritrova».
Siamo alla fine del Cinquecento, quando gli artisti in grado di riprodurre fedelmente gli animali – veri o fantastici – erano ormai diventati degli specialisti rispettati e contesi tra duchi, collezionisti e scienziati. 

Anche Aldrovandi ammise in più di un’occasione che senza l’aiuto degli artisti, il suo «microcosmo di natura» non sarebbe mai stato completo: Giovanni de’ Neri, Cristoforo Coriolano e i Ligozzi gli permisero di collezionare migliaia di specie tra le pagine dei suoi album e dei suoi libri. Ma come si era arrivati a questo punto?

Con rare eccezioni, gli animali erano tradizionalmente considerati un soggetto secondario di quadri, affreschi e arazzi: elementi per caratterizzare un paesaggio, per riempire i piatti di una tavola imbandita, o tuttalpiù per decorare una cornice. Grazie all’interesse degli studiosi – primo fra tutti il naturalista bolognese – pesci, uccelli e draghi passarono (letteralmente) dai margini al centro della scena. 


“CONTROCORRENTE” JAGO-BANKSY-TVBOY


Palazzo Albergati – Bologna

Jago – First Baby

Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente

Jago, Banksy e TvBoy hanno sovvertito le regole dell’arte, rifiutando di entrare a far parte di un sistema imbrigliato ed escludente; sono tre artisti hanno “creato un precedente” e fatto parlare della loro arte arrivando al cuore del grande pubblico.
“Controcorrente” si presenta, appunto, come una tripla monografica che mostra le opere più significative di ognuno di loro: dalla Girl with Baloon Bomb Love di Banksy; Apparato circolatorio Memoria di sé di Jago; la serie dei baci e quella degli eroi di TvBoy, oltre a pezzi iconici dell’artista come la coppia “modernizzata” che ha dato vita alla enorme opera che dà il benvenuto all’aeroporto di Roma Fiumicino oppure il Gino Strada con il cartello “stop war” comparso una notte di qualche mese fa sui muri di Milano.

Link

Jago, Apparato Circolatorio

Circa 60 opere allestite in un percorso unico e sorprendente alla scoperta degli “enfants terribles” dell’arte, che non poteva che essere ospitata a Bologna, città della controcultura per eccellenza.
Un dialogo – suddiviso in 4 sezioni – che porta il visitatore a cogliere le corrispondenze esistenti tra i diversi orientamenti nell’elaborazione delle tendenze legate alla Street Art europea che, in questo momento, è un punto di riferimento internazionale.


Ciclo di Conferenze su Leon Battista Alberti


Ciclo di Conferenze su Leon Battista Alberti – Accademia delle Scienze Bologna

 re aedificatoria si unì il De Statua.

La multiforme esperienza intellettuale e artistica dell’Alberti si chiuse infine tra le righe del trattato dialogico De Iciarchia, scritto pochi anni prima della morte (1472), nel 1468. Il rivoluzionario intellettuale, creatore di un nuovo mondo superiore, rivelava così la verità dell’uomo, la sua poliedricità, persistendo nel campo politico e familiare in una visione paternalistica e conservatrice.

Link all’Articolo

Leon Battista Alberti, da Musei Italiani


Cosa c’è di là? INNO ALLA VITA” dialoga con Vito Mancuso


Enzo Bianchi “Inno alla vita

“Ormai vecchio, guardando al mio passato, mi accorgo che il cammino dell’imparare a morire è stato il cammino dell’imparare a vivere, nella convinzione che ciò che si è vissuto nell’amore resterà per sempre. Solo l’amore innesta l’eternità nella nostra vita mortale. Che senso può avere nel nostro tempo la domanda sull’aldilà? Nell’epoca della morte rimossa o spettacolarizzata in un flusso di immagini che la esibiscono e la dissacrano, quale significato possiamo attribuirle? Su questa terra che tanto amo, ho sempre cercato l’eternità.” Con queste parole Enzo Bianchi, instancabile cercatore di senso, apre una meditazione poetica e non dogmatica sulla più ineludibile delle domande – su quel limite capace di dare senso alla vita di ciascuno – per approdare a una risposta centrata sull’amore, sulla sua forza come trama del mondo e delle relazioni con gli altri, e quindi come ragione di speranza anche dopo la vita terrena. Un libro appassionato, carico di fiducia, in cui la morte si apre alla vita.

#vitomancuso

Link

Prepararci a morire…prepararsi all’unico atto di fede che noi possiamo fare…morendo! Io ti ridò Signore quella vita che mi hai donato…

Il problema non è morire, perché questa sarebbe una onnipotenza, che ci porta alla follia, il problema è rendere il più possibile umana la morte, umanizzare la morte…


Giulio II e Raffaello – Pinacoteca Nazionale di Bologna


Il Rinascimento a Bologna

Pinacoteca Nazionale di Bologna

Il ciclo di Conferenze

Pinacoteca Nazionale di Bologna

di Francesca Sibilla
Dall’ 8 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023 la Pinacoteca Nazionale di Bologna ospita il percorso espositivo ‘Giulio II e Raffaello’. Lo straordinario ritratto del pontefice eseguito dall’artista urbinate, prestito della National Gallery di Londra, porta a riscoprire tracce e tesori di un passato rinascimentale, non sempre noto, in parte rimosso, che si intreccia con le vicende storiche della città. Ne parliamo con il professore Daniele Benati, curatore della mostra, docente dell’ Alma Mater Studiorum e storico dell’arte.

Link

Il Rinascimento a Bologna
Le armi dell’arte nella lotta tra Papato e Impero

#pinacotecanazionaledibologna #Raffaello #Rinascimento

Guerra e propaganda durante il papato di Giulio II

Link video

È nel 1506 che, strappata la città alla signoria dei Bentivoglio, Giulio II riconduce Bologna al domino della Chiesa. Un fatto che ha implicazioni in ogni aspetto della vita cittadina, arte compresa.
Bologna, con la vicina Ferrara, contava all’epoca su artisti di grandissimo valore. Francesco del Cossa, Ercole de Roberti, Lorenzo Costa, tra i ferraresi che operavano in città, accanto ai bolognesi Francesco Francia e Amico Aspertini, impegnati in committenze di rilievo, come la mostra documenta in modo preciso.
Gli artisti che avevano avuto il ruolo di protagonisti nel periodo bentivolesco si trovano a misurarsi con Michelangelo, Raffaello e Bramante e a confrontarsi con un altro mondo: una rivoluzione cui consegue la diaspora dei maestri bolognesi.

Tra le opere emblematiche di questo momento l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, realizzata durante il papato di Leone X, che influenzò l’arte presente e quella a venire. Ma se il raffaellismo conquistò la maggior parte degli artisti rientrati in città, non fu così per Amico Aspertini, pittore fedele al proprio linguaggio assolutamente personale e anticlassico, come testimonia in mostra il Cristo benedicente tra la Madonna e San Giuseppe, che qui giunge grazie al prestito della Fondazione Longhi di Firenze.

Gli anni travagliati che portano al Sacco di Roma nel 1527 condussero a Bologna un’altra personalità di spicco: il Parmigianino presente in città tra il 1527 e il 1530. La sua arte raffinata ed inquieta è documentata in mostra dal confronto tra la Santa Margherita della Pinacoteca e la Madonna di San Zaccaria, che giunge dagli Uffizi…..

Link


Democrazia in crisi? PANDORA FESTIVAL_ Bologna


Pandora Festival


Il tema di quest’anno è la crisi della democrazia, fra minacce, contraddizioni e strade per una rigenerazione. Nel nuovo mondo multipolare che sta emergendo, la democrazia è sfidata da altri modelli, che rivendicano di essere più efficaci e incisivi di fronte alle sfide globali: guerra e tensioni internazionali, cambiamento climatico, crisi energetica, migrazioni, effetti delle nuove tecnologie, allargamento delle disuguaglianze. È davvero così? O forse la stessa fragilità, complessità e pluralità dei sistemi democratici può configurare una nuova efficacia nel resistere agli shock e nell’individuare soluzioni di lungo periodo? Ma allora, come si può agire per rafforzare le democrazie e superare la loro crisi? Quali spiragli concreti per rinnovare le istituzioni, l’economia e il welfare e ripensare le nostre società?

📍 ECCO IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DI PANDORA RIVISTA!

Dal 5 al 16 ottobre 2022 torna a Bologna il Festival Dialoghi di Pandora Rivista. La lista degli ospiti e il programma degli eventi si possono consultare sul sito. Segui 👉🏻https://www.pandorarivista.it/festival/

Programma

Pandora Podcast

Nadia Urbinati


Le Vie della Parola 2022 _ Bologna


LE VIE DELLA PAROLA

RESISTENZA, RAGIONE, ICONICO, INNOVAZIONE

Le vie della parola è la rassegna promossa da CUBO Unipol in collaborazione con il Settore Biblioteche comunali e con Società editrice il Mulino nell’ambito del Patto per la Lettura di Bologna dedicata ai libri, a lettorə e a tuttə coloro che sono in cerca di strumenti per trovare nuove chiavi di lettura del presente che ci raccontino il nostro tempo in modo originale.

L’intento della quarta edizione è intraprendere un viaggio, non solo letterario, lungo la via percorsa da quattro parole chiave che mettono in luce aspetti del passato e del presente che ci consentono di tracciare una linea verso il futuro che vogliamo disegnare
Quattro incontri su quattro parole da scomporre e ricomporre, usate, abusate, trendy, che appaiono, scompaiono, parole chiave, parole passepartout.
Quattro occasioni per approfondire, raccontare, conoscere, riconoscere.

Ragione

Il 55°Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese evidenzia come le tante aspettative tradite nell’ultimo periodo di crisi sanitaria, economica e sociale abbiano generato il sonno della ragione, provocato una fuga nel pensiero magico e alimentato il negazionismo storico e scientifico.

L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale trovando spazio nel discorso pubblico, scalando classifiche di vendita dei libri, occupando le prime serate televisive. Le scienze sociali raccolgono la sfida di risvegliare la Ragione applicando modelli matematici e statistici alle questioni che questa modernità ci impone.

Link alla pagina fb

Iconico

L’aggettivo “iconico” – dal greco eikon, immagine – è sempre più utilizzato e ha finito per invadere ogni campo della lingua; ormai persino la parola “iconico” è divenuta iconica, un termine “di moda” per etichettare l’oggetto che si vuole indicare come rappresentativo di un insieme più ampio: un periodo, una cultura, luogo o corrente ma spesso banalizzando e semplificando.

In quella che viene definita “l’età dell’immagine” occorre invece riconoscere e riscoprire proprio la complessità degli elementi che emerge dalla lettura di un’immagine.

FACEBOOK
https://www.facebook.com/cubounipol


Limes, La Russia cambia il mondo – Bologna


La Russia cambia il monda

Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, presenta il numero di marzo con Federico Petroni, consigliere di redazione e analista geopolitico e Mariangela Pira di Sky TG24. Introduce Fabrizio Talotta, presidente Associazione Geopolis.

Il libro
📓 ‘Limes’ è la principale rivista italiana di geopolitica e l’ultimo numero cerca di capire e approfondire le cause e le ragioni della guerra tra Russia e Ucraina.
Perché Putin ha aggredito l’Ucraina,
lo spazio russo diventerà un buco nero?, la guerra ridisegna la carta d’Eurasia: sono le domande a cui si cerca di dare risposta.
“Le repubbliche del Donbas”, “Zelens’kyj e il peso degli oligarchi”, “L’espansione della Russia dalla Siria al Libano” i titoli di alcuni articoli presenti e di cui si parlerà in questo appuntamento.

L’incontro è realizzato in collaborazione con Associazione Geopolis, Gruppo editoriale Gedi e laFeltrinelli Librerie.


Didi Huberman – Fondazione Mast Bologna


George Didi-Huberman

La fotografia come strumento per il pensiero: dall’Archivio all’Atlante

Conferenza

Didi-Huberman ha, da sempre, tenuto insieme la questione estetica dell’immagine, cioè la sua qualità sensibile e legata a una fruizione dei sensi, con il valore epistemico di ogni apparato iconografico o iconologico. Se l’immagine ci riguarda è perché ci permette di entrare in relazione con la realtà; perché istituisce rapporti di forza o di debolezza con la verità del mondo. L’immagine è, in qualche modo, sintomo della vitalità nascosta del reale, del corpo sommerso della realtà. Studiare le immagini è un modo per comprendere il mondo. Non la totalità del mondo, non la Verità del mondo. L’immagine non dice mai tutta la verità.

Link

Atlanti e fantasmi

In che termini l’attenzione per l’iconologia degli intervalli, per la vista d’insieme come modello cognitivo, va a scapito di un approccio analitico? Una questione di metodo ma anche di geopolitica della storia dell’arte. Dal punto di vista anglofono, la montagna di pubblicazioni sulla questione o lo statuto delle immagini tipica della Francia (e, per emanazione, dell’Italia) suscita diverse perplessità. La loro pratica della storia dell’arte è segnata, al contrario, da una spiccata matter-of-factness, da un’attenzione frenetica per la produzione artistica. 

Link

Enagrammi

Sulla mostra Out of join