Padiglione Italia – Biennale d’arte – Venezia 2024 –


Padiglione Italia

#biennale2024

Il titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere è tratto da una serie di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo. Queste opere consistono in sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva contro il razzismo e la xenofobia in Italia.

«L’espressione Stranieri Ovunque – spiega Adriano Pedrosa – ha più di un significato. Innanzitutto, vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri».

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Il Padiglione Italia di Massimo Bartolini a Venezia


Massimo Bartolini (Cecina, 1963) è da trent’anni uno dei più sensibili artisti italiani e con il padiglione di questo 2024 mette un sigillo sulla sua carriera negli anni della pienissima maturità artistica. L’intervento, curato da Luca Cerizza e sostenuto oltre che dal Governo (800mila euro) anche dalla Tods e da Banca Ifis (altri 400mila euro), riesce ad aver ragione dell’inutilmente smisurato spazio alle Tese delle Vergini. La mostra si articola in tre spazi: la prima tesa, la seconda tesa, il giardino. Il filo conduttore è il suono, la musica, ma anche il silenzio cheppoi sempre suono è. E l’ascolto, col titolo che gioca con le parole To Hear (ascoltare) e per assonanza dall’inglese Due Qui. Il padiglione diventa così un gigantesco strumento musicale che fluttua tra i tre ambienti che risuonano uno dentro l’altro, un organo di canne di metallo inifinite lunghe chilometri e ritmate in migliaia di metri quadri.

In un percorso potenzialmente circolaredue figure fanno da ideali introduzioni agli spazi e al progetto: gli alberi del Giardino delle Vergini e un Bodhisattva Pensieroso. Incarnazioni di un principio di natura e di spiritualità, sembrano rappresentare momenti di immobilità. In verità è un’inazione solo apparente. L’albero che è connesso attraverso le radici o il Bodhisattva che sta seduto a pensare incarnano forme di relazione forse più profonde con il Mondo. Intorno a loro e con loro si delineano le opere che aprono e chiudono il progetto, che ha il suo centro in una grande installazione sonora attraversabile dal pubblico.

Padiglione Italia


MUCHA – CHINI Firenze – Museo degli Innocenti


#artnouveau #liberty #mucha #chini

MUCHA

Alphonse Mucha. La Seduzione dell’art Nouveau

Il Museo degli Innocenti presenta la mostra dedicata ad Alphonse Mucha, l’artista ceco fondatore dell’Art Nouveau. La mostra, intitolata Alphonse Mucha. La Seduzione Dell’art Nouveauaperta fino al 7 aprile e curata da Tomoko Sato con Francesca Villanti, offre oltre 170 opere, da manifesti a dipinti, esplorando la carriera di Mucha in modo tematico.

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Tra le sezioni principali, “Donne, Icone e Muse” si focalizza sull’influenza di Sarah Bernhardt, mentre la “Cultura Bretone” mostra l’interesse di Mucha per la cultura celtica. La sezione dei “Manifesti Pubblicitari” rivela l’innovazione di Mucha nel connubio tra arte e pubblicità.

L’”Epopea Slava” rappresenta un ritorno alla patria nel 1910 e un impegno verso la storia slava. La sezione conclusiva esplora “Lo Stile Mucha” e il suo impatto sull’Art Nouveau in Italia. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Firenze e dall’Ambasciata della Repubblica Ceca, integra un progetto di solidarietà in collaborazione con Komen Italia, utilizzando parte dei proventi per progetti di tutela della salute delle donne.

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Tra fine ottocento e inizio novecento Parigi era considerata il centro del mondo dell’arte. È la cosiddetta Belle Époque, c’è un grande entusiasmo, e Alphonse Mucha, anche grazie all’incontro con Sara Bernhardt, diventa il più famoso e conteso artista dell’epoca. Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità sono accessibili a tutti. Nasce con lui una nuova forma di comunicazione: la bellezza di fanciulle in fiore, ritratte in una commistione unica tra sacro e profano, voluttuose e seducenti figure, rappresentate con uno stile compositivo unico, sono diventate caratteristiche del famoso “stile Mucha”.
Le sue immagini diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell’immaginario collettivo di tutti.

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Museo degli Innocenti


Biennale di Venezia 2022_ Arsenale e Giardini


Biennale di Venezia 2022

IL LATTE DEI SOGNI

#biennale #Arte #mostre #venezia

Conferenza di presentazione

Biennale di Venezia, Il Latte dei Sogni

CECILIA ALEMANI

«La Mostra Il latte dei sogni prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011) – spiega Cecilia Alemani – in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. L’esposizione Il latte dei sogni sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano.
La Mostra nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi. Da questi dialoghi sono emerse con insistenza molte domande che evocano non solo questo preciso momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità è minacciata, ma riassumono anche molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo. Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?
Questi sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questa edizione della Biennale Arte, la cui ricerca si concentra in particolare attorno a tre aree tematichela rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosila relazione tra gli individui e le tecnologiei legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra


Cappelle Medicee – Firenze


Cappelle Medicee

Cappelle Medicee

Le cappelle medicee costituiscono dal 1869 un museo statale, ma la loro storia è strettamente legata a quella della Chiesa di San Lorenzo, a cui appartengono.

Il museo è costituito dalla Sagrestia Nuova, disegnata e concepita nel suo arredo scultoreo da Michelangelo, dalla Cappella dei Principi, monumentale mausoleo in pietre dure, dalla Cripta, dove sono sepolti i Granduchi Medici e i loro familiari, e dalla Cripta lorenese, che accoglie, oltre alle spoglie della famiglia dei Lorena, il monumento funebre a Cosimo il vecchio “Pater Patriae” .

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Richard Mosse – DISPLACED


Richard Mosse – Displaced

Richard Mosse

In mostra sono esposte 77 fotografie di grande formato3 video installazioni immersive (The Enclave 40′, Incoming 52′ e Quick 13′) e un grande video wall a 16 canali (Grid, Moria 7′)

#richardmosse

Fin dal principio della sua ricerca, l’artista lavora sul tema della visibilità, sul modo in cui siamo abituati a vedere, pensare e intendere la realtà.

Le situazioni critiche e i luoghi di conflitto sono fotografati e filmati con l’utilizzo di tecnologie di derivazione militare, che stravolgono totalmente la rappresentazione fotografica, creando immagini che colpiscono per estetica, ma che al contempo suscitano una riflessione etica. Quando attraverso la bellezza, che l’artista definisce “lo strumento più affilato per far provare qualcosa alle persone”, si riesce a raccontare la sofferenza e la tragedia, “sorge un problema etico nella mente di chi guarda”, che si ritrova confuso, impressionato, disorientato. L’invisibile diventa visibile, in tutta la sua natura conflittuale.

Migrazione, Conflitto e Cambiamento Climatico

«La forza che contraddistingue l’arte risiede nella sua capacità di rendere visibili e formulabili cose che si negano alle possibilità del linguaggio».

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Finestre sull’Arte

Richard Mosse (1980, Kilkenny, Irlanda) è un fotografo che vive e lavora a New York. Dopo la Bachelor of Arts in Letteratura Inglese al King’s College (Londra, 2001), consegue un Master of Research in Studi Culturali (London Consortium, 2003), un diploma post-laurea in Belle Arti alla Goldsmiths (University of London, 2005) e un Master of Fine Art alla Yale School of Art (Yale University, New Haven, CT, 2008).

I primi lavori fotografici dell’artista risalgono al periodo universitario e sono ambientati in Medio Oriente, in Europa Orientale e al confine tra Stati Uniti e Messico, mostrano il suo interesse per gli effetti dei conflitti in zone di crisi.

Richard Mosse

Video installazione al Mast

L’ANGELO DEVASTATO – Vita e vagabondaggi di AnneMarie Schwarzenbach


L’ANGELO DEVASTATO – Vita e vagabondaggi di AnneMarie Schwarzenbach

Io non sono estremamente affine  a questa letteratura femminile,(alto borghese) intrisa di una descrizione parossistica dello stile di vita, drammatico esistenzialista forzato, sempre gonfiato da enfasi(diverso l’esistenzialismo intimo, ateo, riflessivo); non riesco a vedere queste donne come “eroine”, (ne mi risultano seduttive),  la loro confessione, il loro artificio è teatrale, cercato ad ogni costo,(lirismo delle frasi) non un dono…in questo caso sono stata piacevolmente colpita, incuriosita, dalla relatrice, voce narrante, dotta,  e viva, che mi ha acceso un faro  sugli scritti innovativi(ancora da studiare) della Schwarzenbach, da un punto di vista della visione premonitrice sul concetto della modernità  e della incompiutezza che ne deriva e sul ruolo strategico di certe zone ( vedi i viaggi) a cavallo dello scoppio della seconda guerra. A me cari, il senso della ricerca, del vero, e dell’introspezione; l’autoanalisi è fondamentale ma non ti mette veramente in gioco, te la racconti e lo sa solo chi ha fatto percorsi…(In seguito svilupperò i miei appunti)

https://youtu.be/N6kbfB_e7BI

 

Foto di Marianne Breslauer

Galleria Fotografica

L’#ASSOLUTO, IL #VERO, LA #MODERNIZZAZIONE, L’#INCOMPIUTEZZA

 

Centro Amilcar Cabral

http://www.centrocabral.com/

 

 

#MarcellaEmiliani

 

http://centrocabral.com/1672/Annemarie_Schwarzenbach

Ella Maillart – Double Journey

VILLA DURAZZO, SANTA MARGHERITA LIGURE, PARCO


VILLA DURAZZO

Santa Margherita Ligure

IL PARCO, LE STATUE

2017-01-16

http://www.villadurazzo.it/

“Giardino Segreto dei Principi Centurione”, un piccolo gioiello incastonato nel verde; nel XIX secolo costituiva il rifugio nascosto degli amanti e dell’epoca conserva intatta l’atmosfera romantica.(1838)

http://www.grandigiardini.it/giardini-scheda.php?id=20

http://www.raiscuola.rai.it/embed/aristotele-teoretico-la-metafisica-del-sensibile/3557/default.aspx

http://www.filosofia.rai.it/embed/aristotele-teoretico-le-quattro-cause/3546/default.aspx