IL LETTINO E LA PIAZZA – BOLOGNA


Il lettino e la piazza

La tormentata ricerca di  un’identità negli individui e nei gruppi tra il “ghetto” e la “diaspora”. Un sé migrante? Con Marco Aime e Stefano Bolognini

Di fronte alla bellezza e alla perdita

#psicoanalisi

Il Lettino e la Piazza è la rassegna organizzata dal Centro Psicoanalitico di Bologna e Biblioteca Salaborsa per riflettere sui temi sensibili del presente tra psicoanalisti, intellettuali e rappresentanti della società civile.
Il ciclo di incontri di quest’anno, intitolato Lontano da dove? Riflessioni sulla distanza, la centralità e l’eccentricità ai giorni nostri, intende esplorare come sta cambiando il concetto di distanza, e quelli correlati di coesione e rarefazione, sia tra le persone che all’interno di ciascuno di noi.
Le grandi trasformazioni della nostra epoca, come l’enorme diffusione dei mezzi di comunicazione digitale e, più recentemente, la pandemia da Covid hanno contribuito a modificare significativamente il modo in cui viene vissuta la distanza interpersonale. Allo stesso tempo anche la distanza, il contatto con noi stessi, con la nostra parte più intima – finora pensata come il “centro” del nostro essere – pare messo in discussione da processi di “decentramento”, o “dislocazione”, che producono significative modificazioni del sentimento di identità. Un esempio evidente è quello dell’identità di genere, sempre più fluida ed “eccentrica” nel senso etimologico di fuori da un (unico) centro. 

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CALENDARIO DEGLI INCONTRI

  • venerdì 26 gennaio 2024 alle 18
    Lontani dalla normalità. Genere tra identità e differenza. Con Teresa Forcades e Manuela Fraire
  • sabato 10 febbraio 2024 alle 16.30
    Il viaggio come metafora della conoscenza. Diversi modi e “sensi” del viaggiare nel mondo. Interno ed esterno. Con Marco Aime e Irene Ruggiero
  • sabato 9 marzo 2024 alle 16.30
    La tormentata ricerca di  un’identità negli individui e nei gruppi tra il “ghetto” e la “diaspora”. Un sé migrante? Con Igiaba Scego e Stefano Bolognini

Lontani dalla normalità. Genere tra identità e differenza. Con Teresa Forcades e 
Manuela Fraire

Il viaggio come metafora della conoscenza. Diversi modi e “sensi” del viaggiare nel mondo. Interno ed esterno, con Marco Aime, Irene Ruggiero, Veronica Ceruti

Video integrali degli incontri e delle edizioni

Prossimità


Le Vie della Parola 2022 _ Bologna


LE VIE DELLA PAROLA

RESISTENZA, RAGIONE, ICONICO, INNOVAZIONE

Le vie della parola è la rassegna promossa da CUBO Unipol in collaborazione con il Settore Biblioteche comunali e con Società editrice il Mulino nell’ambito del Patto per la Lettura di Bologna dedicata ai libri, a lettorə e a tuttə coloro che sono in cerca di strumenti per trovare nuove chiavi di lettura del presente che ci raccontino il nostro tempo in modo originale.

L’intento della quarta edizione è intraprendere un viaggio, non solo letterario, lungo la via percorsa da quattro parole chiave che mettono in luce aspetti del passato e del presente che ci consentono di tracciare una linea verso il futuro che vogliamo disegnare
Quattro incontri su quattro parole da scomporre e ricomporre, usate, abusate, trendy, che appaiono, scompaiono, parole chiave, parole passepartout.
Quattro occasioni per approfondire, raccontare, conoscere, riconoscere.

Ragione

Il 55°Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese evidenzia come le tante aspettative tradite nell’ultimo periodo di crisi sanitaria, economica e sociale abbiano generato il sonno della ragione, provocato una fuga nel pensiero magico e alimentato il negazionismo storico e scientifico.

L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale trovando spazio nel discorso pubblico, scalando classifiche di vendita dei libri, occupando le prime serate televisive. Le scienze sociali raccolgono la sfida di risvegliare la Ragione applicando modelli matematici e statistici alle questioni che questa modernità ci impone.

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Iconico

L’aggettivo “iconico” – dal greco eikon, immagine – è sempre più utilizzato e ha finito per invadere ogni campo della lingua; ormai persino la parola “iconico” è divenuta iconica, un termine “di moda” per etichettare l’oggetto che si vuole indicare come rappresentativo di un insieme più ampio: un periodo, una cultura, luogo o corrente ma spesso banalizzando e semplificando.

In quella che viene definita “l’età dell’immagine” occorre invece riconoscere e riscoprire proprio la complessità degli elementi che emerge dalla lettura di un’immagine.

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