MAST _ Bologna – Andreas Gursky – Visual Spaces of Today


Andreas Gursky. Visual Spaces of Today

La mostra Andreas Gursky. Visual Spaces of Today, la prima antologica in Italia dell’artista, curata da Urs Stahel insieme al fotografo tedesco Andreas Gursky, segna l’inizio della celebrazione di due ricorrenze: i 100 anni dell’impresa G.D e i 10 anni di Fondazione MAST.
“Fare del lavoro una cultura e della cultura un lavoro”: sono parole che legano insieme queste due realtà, che rappresentano da un lato la cultura aziendale dell’impresa che si è consolidata nel tempo e dall’altra quella della creazione di uno spazio innovativo e partecipativo di produzione del pensiero sul lavoro.

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Andreas Gursky

#mostre #Bologna #MAST

Andreas Gursky è considerato uno dei maggiori artisti del nostro tempo. Il suo nome, in particolare negli anni Novanta, è stato associato alle fotografie di grande formato. Le sue immagini sono oggi divenute vere e proprie icone contemporanee e hanno contribuito a stabilire lo status della fotografia come arte e quindi come oggetto di collezione sia per i musei sia per i privati.


Palazzo Franchetti – Kengo Kuma – Biennale di Architettura 2023 – Venezia


Palazzo Franchetti – Kengo KumaBiennale di Architettura 2023 – Venezia

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ALLESTIMENTO ESSENZIALE PER “KENGO KUMA– ONOMATOPOEIA ARCHITECTURE”, LA MOSTRA CHE A VENEZIA ACP – PALAZZO FRANCHETTI DEDICA AL PROGETTISTA GIAPPONESE. LA RETROSPETTIVA FU LUCE SUL CONCETTO DI “ARCHITETTURA ONOMATOPEICA”, CUORE DELLA VISIONE DEL MAESTRO GIAPPONESE

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Sono tredici le onomatopee che, con tanto di tabelle esplicative e ideogrammi, accompagnano il percorso tra i più recenti progetti dell’architetto e le due sculture-architetture appositamente realizzate per la rassegna: L’albero della barca, una maestosa onda in castagno, omaggio al legno che sostiene Venezia, e Laguna, installazione polimorfa che mette in relazione pubblico, terra e cielo nell’elegante giardino su Canal Grande. Qualche esempio di onomatopea? “Para-Para” – Pieno/Vuoto, ovvero la dimensione dove la percezione non è mai solida, ma un insieme di particelle che compongono una forma in alternanza di pieni e vuoti. Viene evocata nello Yusuhara Wooden Bridge Museum (2011), dove piccole sezioni di legno 180×300 si uniscono creando un ponte leggero, arioso, la cui luce strutturale proviene proprio dagli interstizi. E ancora, “Zara-Zara” – Grezzo/Percezione, riporta invece alla centralità delle caratteristiche fisiche dei materiali. Questa si riflette negli Archivi Antoni Clavè a Parigi (2017), che sono allestiti con una lamiera in alluminio stirata e trattata in un bagno di carta washi; una sensazione di imperfezione per ritrovare naturalezza, warmness, come direbbe l’architetto. E come questi tanti altri sono i suoni che danno forma alle intenzioni di Kengo Kuma

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Pinacoteca Nazionale di Bologna _ conferenze Maggio 2023


PNB

In occasione del nuovo allestimento della sezione del Rinascimento della Pinacoteca Nazionale di Bologna, nel mese di maggio il museo organizza un ciclo di conferenze di approfondimento su temi e autori protagonisti nel rinnovato percorso. I tre incontri si terranno giovedì 411 e 25 maggio nell’Aula Gnudi alle ore 17.00, avranno come relatori storici dell’arte, restauratori e studiosi dell’arte del Quattrocento e del Cinquecento e saranno dedicate alle opere temporaneamente esposte dal museo, in prestito da altre istituzioni internazionali, e a importanti studi e restauri appena conclusi.

INCONTRI IN PINACOTECA. Ospiti, nuovi studi e restauri
Aula Gnudi, ore 17.00
La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento dei posti disponibili 

ATTENZIONE: I POSTI SONO ESAURITI. Per essere inseriti in lista d’attesa potete scrivere a pin-bo.urp@cultura.bologna.it


GenerAzioni, la ricerca incontra la città


GenerAzioni, la ricerca incontra la città

l’Università di Bologna e Biblioteca Salaborsa – Settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna.
Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare e offrire ai giovani che hanno frequentato il dottorato di ricerca l’occasione di presentare alla città il frutto delle proprie ricerche.
La rassegna si compone di cinque incontri che vogliono restituire alla città l’idea di quanto il pieno dispiegamento delle conoscenze scientifiche e culturali possa tradursi in nuovi modelli di sviluppo, in nuove idee, in sistemi di produzione più efficienti e, di conseguenza, in un maggiore benessere per la cittadinanza tutta.

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Moderatrice: Paola Bonini, esperta di media digitali, consulente Rai Digital e docente a contratto presso l’Università di Bologna

  • Tiktok & i social per l’arte: demoni da combattere od opportunità da cogliere? di Michela De Felicibus, PhD in Scienze Storiche e Archeologiche. Memoria, Civiltà e Patrimonio
  • La didattica dell’informatica per comprendere la società digitale di Marco Sbaraglia, PhD in Computer Science and Engineering

Alla ricerca del femminile

Alla ricerca del femminile


Cosa c’è di là? INNO ALLA VITA” dialoga con Vito Mancuso


Enzo Bianchi “Inno alla vita

“Ormai vecchio, guardando al mio passato, mi accorgo che il cammino dell’imparare a morire è stato il cammino dell’imparare a vivere, nella convinzione che ciò che si è vissuto nell’amore resterà per sempre. Solo l’amore innesta l’eternità nella nostra vita mortale. Che senso può avere nel nostro tempo la domanda sull’aldilà? Nell’epoca della morte rimossa o spettacolarizzata in un flusso di immagini che la esibiscono e la dissacrano, quale significato possiamo attribuirle? Su questa terra che tanto amo, ho sempre cercato l’eternità.” Con queste parole Enzo Bianchi, instancabile cercatore di senso, apre una meditazione poetica e non dogmatica sulla più ineludibile delle domande – su quel limite capace di dare senso alla vita di ciascuno – per approdare a una risposta centrata sull’amore, sulla sua forza come trama del mondo e delle relazioni con gli altri, e quindi come ragione di speranza anche dopo la vita terrena. Un libro appassionato, carico di fiducia, in cui la morte si apre alla vita.

#vitomancuso

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Prepararci a morire…prepararsi all’unico atto di fede che noi possiamo fare…morendo! Io ti ridò Signore quella vita che mi hai donato…

Il problema non è morire, perché questa sarebbe una onnipotenza, che ci porta alla follia, il problema è rendere il più possibile umana la morte, umanizzare la morte…


Mast _ Image Capital – Vito Mancuso


Image Capital

Il fotografo Armin Linke e la storica della fotografia Estelle Blaschke, ricercatrice dell’Università di Basilea, esplorano attraverso immagini, testi e altri materiali le diverse modalità attraverso cui la fotografia viene utilizzata all’interno di differenti tipologie di processi di produzione, in particolare in ambito scientifico, culturale e industriale: grazie alla fotografia, infatti, i sistemi di comunicazione e di accesso alle informazioni sono migliorati esponenzialmente fino a consentire lo sviluppo delle industrie globali e di vasti apparati governativi. Le immagini diventano una vera e propria forma di capitale.

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Presentazione Editoriale, Vito Mancuso

Etica per Giorni difficili

Link sito Vito Mancuso


Giulio II e Raffaello – Pinacoteca Nazionale di Bologna


Il Rinascimento a Bologna

Pinacoteca Nazionale di Bologna

Il ciclo di Conferenze

Pinacoteca Nazionale di Bologna

di Francesca Sibilla
Dall’ 8 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023 la Pinacoteca Nazionale di Bologna ospita il percorso espositivo ‘Giulio II e Raffaello’. Lo straordinario ritratto del pontefice eseguito dall’artista urbinate, prestito della National Gallery di Londra, porta a riscoprire tracce e tesori di un passato rinascimentale, non sempre noto, in parte rimosso, che si intreccia con le vicende storiche della città. Ne parliamo con il professore Daniele Benati, curatore della mostra, docente dell’ Alma Mater Studiorum e storico dell’arte.

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Il Rinascimento a Bologna
Le armi dell’arte nella lotta tra Papato e Impero

#pinacotecanazionaledibologna #Raffaello #Rinascimento

Guerra e propaganda durante il papato di Giulio II

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È nel 1506 che, strappata la città alla signoria dei Bentivoglio, Giulio II riconduce Bologna al domino della Chiesa. Un fatto che ha implicazioni in ogni aspetto della vita cittadina, arte compresa.
Bologna, con la vicina Ferrara, contava all’epoca su artisti di grandissimo valore. Francesco del Cossa, Ercole de Roberti, Lorenzo Costa, tra i ferraresi che operavano in città, accanto ai bolognesi Francesco Francia e Amico Aspertini, impegnati in committenze di rilievo, come la mostra documenta in modo preciso.
Gli artisti che avevano avuto il ruolo di protagonisti nel periodo bentivolesco si trovano a misurarsi con Michelangelo, Raffaello e Bramante e a confrontarsi con un altro mondo: una rivoluzione cui consegue la diaspora dei maestri bolognesi.

Tra le opere emblematiche di questo momento l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, realizzata durante il papato di Leone X, che influenzò l’arte presente e quella a venire. Ma se il raffaellismo conquistò la maggior parte degli artisti rientrati in città, non fu così per Amico Aspertini, pittore fedele al proprio linguaggio assolutamente personale e anticlassico, come testimonia in mostra il Cristo benedicente tra la Madonna e San Giuseppe, che qui giunge grazie al prestito della Fondazione Longhi di Firenze.

Gli anni travagliati che portano al Sacco di Roma nel 1527 condussero a Bologna un’altra personalità di spicco: il Parmigianino presente in città tra il 1527 e il 1530. La sua arte raffinata ed inquieta è documentata in mostra dal confronto tra la Santa Margherita della Pinacoteca e la Madonna di San Zaccaria, che giunge dagli Uffizi…..

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